Spigolature (#4613)

Spigolature (#4613)

#71611: Caligola, l’imperatore romano che regnò dal 37 al 41 d.c., in realtà si chiamava Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico. Il soprannome con cui è passato alla storia viene dal fatto che da ragazzo era solito portare ai piedi le caligae , delle calzature militari formate da una suola ferrata a cui erano cucite alcune strisce di cuoio.

#71614: Nella proboscide dell’elefante sono presenti decine di migliaia di muscoli, grazie ai quali l’animale è in grado di utilizzarla non solo per raccogliere cibo, lottare con i suoi simili e sollevare oggetti che pesano fino a 350 chili, ma anche per compiere movimenti particolarmente delicati, come pulire un occhio o aprire i gusci delle arachidi senza romperne i semi.

#71615: Nel 2018, il campione giamaicano Usain Bolt venne invitato a Reims (Francia) per partecipare ad un evento promozionale organizzato dalla Mumm, la casa produttrice di Champagne, in occasione del lancio di un vino fruibile anche dagli astronauti nello spazio. Il tutto si svolse all’interno di uno speciale aereo dell’Airbus, nel quale erano state ricreate condizioni simili a quelle che si sperimentano in assenza di gravità: lo sprinter e altre due persone si sfidarono su una breve pista in una curiosa e divertente gara di velocità, per la maggior parte del tempo, in realtà, fluttuando in aria. Anche nello “spazio”, comunque, il pluricampione olimpico dimostrò tutta la propria classe, arrivando per primo al traguardo.

#71618: Molti psicologi ritengono che la prima impressione su una persona mai incontrata in precedenza si stabilisca in pochi secondi: per alcuni una trentina, per altri soltanto sette. Ma uno studio dell’Università di Princeton riduce tale intervallo addirittura a 1-5 millesimi di secondo, un tempo quasi impercettibile, ma sufficiente, a quanto pare, a far nascere in noi un giudizio del tutto indipendente dal pensiero razionale.

#71619: L’australiana Charlotte Webb, di Sydney, che aveva sempre dichiarato ad amici e parenti di voler festeggiare il proprio novantesimo compleanno facendo «grandi cose», ha mantenuto la promessa. In quel giorno, infatti, l’arzilla vecchietta è andata a fare una lunga pedalata con la bicicletta di un suo nipote, ha donato una notevole quantità di sangue, ha giocato a cricket in un parco con dei ragazzi e ha concluso bravamente la giornata facendosi mettere alla porta dal nerboruto buttafuori di un locale e notturno per schiamazzi e intemperanze.

 

 

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